La società, la cultura, il modo di vivere, di parlare, di esprimerci oggi sono il frutto di come eravamo ieri, e come eravamo ieri ce lo siamo dimenticati.
C’è la necessità di raccontare, di fare memoria, perché la nostra tradizione non vada perduta.
Un avvincente itinerario tra l’antico e il moderno, tra il vecchio e il nuovo, tra ieri e l’oggi attraverso l’uso dei vocaboli, dei mestieri, degli usi e costumi della tradizione, raccontato in chiave satirica e divertente, sia nella descrizione di un mondo ormai scomparso, sia nell’interpretazione dei personaggi dell’epoca che a tratti si materializzano sul palcoscenico.
Un filo che unisce la storia che, nella comicità delle battute, ha la presunzione di divertire il pubblico dall’inizio alla fine e di rilanciare quei valori che costituivano il vivere semplice di una società, dove il rispetto, la solidarietà, il senso di appartenenza alla comunità regolavano le relazioni umane.
Un racconto graffiante e brioso, semplice e intenso, vivace ed allegro, romantico ed ironico sulle note della fisarmonica e delle voci che di tanto in tanto si inseriscono nel viaggio alla scoperta delle nostre radici.
Voce e interpretazione - Franco Antolini
Regia - Sabrina Carletti
Fisarmonica - Riccardo Gatti
Voci e canto - Righetti Chiara, Righetti Elisa
Luci - Ivan Righetti
Ambientazione e costumi - Sandra Pompele