La vicenda ruota attorno ad un personaggio: Cesco, albergatore della Pensione Capricorno, alla quale è intitolata la commedia. Cesco, che ama definirsi un don Giovanni "campion dei cuori infranti de la Valpolicela", è un personaggio grottesco, incorreggibile seduttore, fanfarone quanto menzognero e vanitoso, che utilizza il suo talento naturale per comporre versi d'amore e distribuirli a tutte le signore che frequentano la pensione.
Il ritmo del verso fiorisce sulle labbra di Cesco come "Apollo sul Parnaso" e con queste terribili armi si mette a caccia di donne catturandole con il suo fascino naturale:"le polastre gli corrono appresso come sciapo di galine che corrono dietro al secio della polenta". La potenza della sua irresistibile seduzione però non porterà molti frutti: i versi d'amore che distribuisce alle villeggianti sono in copia "fati con la carta carbon", con la sola eccezione del nome dell'interessata. La scoperta di tale furberia da parte delle donne ( Bice, Pierina e Clotilde) le porterà a coalizzarsi e a tendere un tranello all'albergatore.
L'arrivo del Colonnello Cornacchioni, ex militare e marito di una delle donne, personaggio originale, estroverso e bizzarro, geloso e dispotico, rischia di far saltare i piani ma, alla fine, i due, il satiro e il geloso saranno crudelmente beffati.
A coronare la vicenda i continui richiami all'emancipazione femminile e alla difesa del ruolo della donna da parte di un personaggio, apparentemente astratto alla storia, ma che in modo umoristico critica quella mentalità maschilista che è appunto incarnata dai due personaggi Cesco e Cornacchioni. Si potrebbe definire una voce che muove la coscienza delle villeggianti e le stimola ad agire con parole chiare:"l'è ora de sveiarse, basta subìr le prepotenze del'omo, fenemola con i soliti riti: che la piaza, che la tasa, che la staga a casa, e dopo basta quatro complimenti e tornemo a far le serve, a lavar mudande e a far el lesso con la pearà!". Argomentazioni che ben si inseriscono nel contesto storico della vicenda, ambientata negli anni '60, evidenziato sia dall'ambientazione e dai costumi, sia dalla scelta delle musiche che vengono interpretate dai personaggi restituendo continuità al movimento scenico senza alcuna interruzione.
Uno sfaticato e svogliato cameriere (Spiansizo), un agente delle tasse che pranza ogni giorno a spese dell'albergatore e attende il momento per pignorare la locanda ( Palanca), una simpatica ed allegra romagnola che pernotta alla pensione (Orietta Stramassi), e il cugino lirico di Cesco (Panaroti), completano il quadro dei personaggi. La storia, avvincente e ingegnosa, frutto della geniale penna degli autori che firmano da oltre trent'anni i testi della compagnia teatrale El Gavetin, i personaggi (caricature talvolta farsesche), le situazioni comiche e di immediato impatto teatrale, il ritmo incalzante, il finale rocambolesco, rendono la commedia un'opera divertente e di pura evasione con l'unico scopo di divertire e far sorridere il pubblico.
Cesco (paron Capricorno) - Franco Antolini
Spiansizo (camarièr) - Marco Gozzo
Palanca (agente de le tasse) - Gabriele Nardo
Orietta Stramassi (romagnola) - Elena Cornaglia
Miria (passionaria) - Miria Pericolosi
Panaroti (lirico) - Diego Zanoni
Cornacchioni (colonel) - Renzo Bellotti
Clotilde (moier del colonel) - Laura Tomelleri
Bice (betonega) - Chiara Righetti
Pierina (moier dr. Sanguela) - Chiara Perini/Giorgia Faettini
Ivan Righetti - Andrea Sona - Sandra Pompele - Laura Silvestri - Alcide Gasperini
Sandra Pompele - Ilaria Antolini
Andrea La Cagnina – Stefano Saccomani
Franco Antolini