Le macchinazioni di una madre per accasare la figlia è il tema dominante di questa vicenda che, attraverso una girandola di trovate comicissime e mille colpi di scena, si concluderà con la piena soddisfazione di tutti. (“tùti i salmi fenìsse in glòria”).
I due protagonisti, la madre (Amalia) autoritaria e intrigante e il marito (Attilio), eternamente in contrasto e vittima delle tresche di lei, sviluppano la storia attorno alle relazioni amorose della figlia (Matilde), tra l’ illusione di un matrimonio nobiliare e la certezza di un affetto dichiarato. Mentre la madre tenta in tutti i modi di facilitare la combine, che potrà segnare le sorti della famiglia destinata a salire (“ andàr sù, pàr aria”), il padre, nonché marito, usa la prudenza di chi è ancorato alle tradizioni e diffida da facili entusiasmi (“campanòn bonòra trìsta sàgra”), lasciandosi guidare dall’intuito (“sento spùssa da freschìn”).
Attorno alla famiglia ruotano i personaggi della storia: la serva Colomba, originale e pragmatica ( “conto i pàssi che fàgo parché ghò in mènte de domandàr n’aumento de stipendio”); il singolare promesso sposo, Cesare, affetto da un leggero difetto (“el se intaca na nìna ma quando el ciàpa la dòpia el và come un treno”); Cecilia, sorella un po’ sempliciotta del promesso dai modi gentili ed educati; Michele e Caterina, genitori apprensivi ma autoritari.
A concludere il quadretto, il nobile conte spagnolo Ricardo dai modi ed espressioni assai goliardiche (“diàlo càn de un porco canòn”) e la zia donna Rosa vedova di cinque mariti, focosa e appassionata (“sei il mio torero, àca toro àca…..direa solo àca!”).
E’ una esilarante commedia in tre atti che gli autori hanno costruito a servizio degli interpreti, lasciando pure lo spazio per il coinvolgimento del pubblico, ipotetica platea di invitati alla festa, ai quali viene offerta la limonata ( “limoni, sùcaro, àcqua, bròca da mètarghe drento l’àcqua e cuciàr par mesiàrla”). Le battute di grande efficacia comica, scandite da un ritmo incalzante, senza pause e la cura dell’ambientazione scenica e dei costumi, rendono la commedia spassosa, di pura evasione, il cui unico scopo è divertire. (“pissàrse dòsso dal rìdar”).
Attilio (el paròn) - Franco Antolini
Amalia (sò moiér) - Monica Zanotti
Matilde (sò fiòla) - Chiara Righetti
Colomba (dòna de servìssio) - Paola Simonetti
Cesare (el moròso) - Marco Gozzo
Cecilia (sò sòrela) - Giorgia Faettini
Caterina (sò màma) - Michela Gasperini
Michele (sò pàre) - Gabriele Nardo
Ricardo (el nobile spagnòl) - Enrico Riolfi
Donna Rosa (sò sìa) - Miria Pericolosi
Ivan Righetti - Guido Peretti - Andrea Sona
Alcide Gasperini
Annalisa Righetti
Maria Luigia Quintarelli - Cooperativa sociale “Vita”
Sandra Pompele
Franco Antolini