La morte del compianto conte Licinio Dalle Vedove diventa occasione di una divertentissima farsa che si sviluppa in casa della vedova Santina e del fratello di lei, Arturo. La vedova Santina non riesce ancora, dopo un anno, a darsi pace per la prematura e misteriosa scomparsa del marito; suo fratello Arturo, invece, è costretto, in una casa trasformata a mausoleo, a venerare il defunto che già non poteva sopportare da vivo, figuriamoci da morto.
Ma le cose non sono sempre come sembrano e con l'arrivo di Pietro Bruscansi, amico di Arturo, si scoprirà che il trapassato conte Licinio non era proprio, come si dice, “uno stinco di santo” ma al contrario un uomo che si godeva la vita, spendendo in lungo ed in largo tutti i suoi averi. Le pareti riempite dei ritratti del conte Licinio fanno da sfondo ad una gigantografia dello stesso dalla quale il defunto interagisce ed interviene come se fosse ancora in vita, come un’anima costretta in una cornice a sopportare le vicende che si susseguono sul palcoscenico.
Colpi di scena e situazioni imprevedibili portano finalmente a far emergere la verità, consentendo così all’anima del povero Licinio di abbandonare il quadro e raggiungere finalmente la pace eterna.
Arturo (paròn de casa) - Franco Antolini
Santina (sò sorela) - Chiara Righetti
Caterina (dòna de servizio) - Laura Silvestri
Piero Bruscansi (amigo del paròn) - Giampietro Giacomello
Narcisa (amiga de Santina) - Elisa Righetti / Giorgia Faettini
Leopoldo Tombarolo (agente immobiliare) - Diego Zanoni
Voce Licinio Dalle Vedove (defunto) - Sergio Righetti
Ivan Righetti - Ivan Tabarelli
Sandra Pompele
Alcide Gasperini
Franco Antolini